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Photoblog: quando il Web ferma l'attimo
Immaginate di mettere una vostra foto ogni anno sul web e poi vedere a distanza di tempo i vari cambiamenti del vostro viso. Nonostante l’espressione resti inalterata i connotati del volto subiscono inevitabilmente le conseguenze del lento scorrere del tempo.
E’ una sorta di suggestivo esperimento che si è trasformato in una vera e propria mania per Diego Golberg, fotoreporter che vive e lavora a Buenos Aires. Lui e sua moglie Susy hanno iniziato a fotografarsi il 17 giugno del '76 e da allora hanno continuato a farlo ogni anno, nello stesso giorno, ritraendo soltanto i dettagli del proprio viso, in bianco e nero, come in una vecchia foto tessera del passato.
Un rito al quale hanno preso parte in seguito anche i tre figli della coppia. Poche parole su una pagina web che mostra solo le loro immagini attraversate dal tempo che passa. Sulle orme di "Smoke", un film in cui Harvey Keitel interpreta un tabaccaio di Brooklyn che tutte le mattine alle otto sistema la sua macchina fotografica davanti al suo negozio e scatta una fotografia, sono in molti ormai ad aver adottato nella realtà questa curiosa pratica pubblicando in rete le loro testimonianze fotografiche. “Passage of time photo project”, questo il termine tecnico con il quale vengono chiamati questi insoliti ed alquanto affascinanti esperimenti.
Altri emuli del fotoreporter argentino svolgono già da tempo questa attività sul web. Jonathan Keller, un ragazzo di Minneapolis, da quasi tremila giorni scatta una fotografia al giorno e la inserisce in un database in rete che le mostra una di seguito all’altra a partire da quelle più recenti. Altrettanto interessante il tentativo ben riuscito di Jean-Michel Gobet. Il giovane parigino fotografa se stesso tutti i giorni alla stessa ora, alle 09:09 dal 18 settembre del 2002. Da qui il nome del suo blog: 09h09.com.
Unico progetto tutto al femminile quello di Odile Marchoul, trentaquatrenne di Bruxelles che il 23 marzo del ’99 ha dato vita ad un progetto intitolato “Photo-sculpture”. Si tratta di un vero e proprio diario visivo realizzato in una di quelle cabine che si trovano nelle stazioni metropolitane. Ogni settimana la donna si fa fotografare in una cabina annotando puntualmente sul retro delle quattro immagini qualche nota sul suo stato d’animo. E di questi blogs che parlano solo attraverso le immagini ne fioriscono ogni giorno sempre di più. Muti intrecci di immagini e storie che scandiscono il tempo e le stagioni della vita.
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