Guida a come non farsi fregare dagli annunci su Internet per aspiranti giornalisti. Dove cercare e come valutare una segnalazione di ricerca collaborazione. La Rete può essere una risorsa
Ogni aspirante giornalista che si rispetti avrà certamente consumato tempo e polpastrelli sulla tastiera, alla ricerca di un annuncio di lavoro on line, che potesse introdurlo nel magico mondo della Professione. Ma dove cercare? Come evitare di prendere l’ennesima fregatura? "Basta" un po’ di fiuto (non solo per le notizie, forse sarebbe il caso di sviluppare una sana deformazione professionale!) e tenere d’occhio i siti che selezionano le offerte.
La rete può essere una risorsa anche per la blindatissima professione giornalistica, ma bisogna ammettere che il tipo di annunci che si possono trovare on line raramente sono giornalistici in senso stretto. Se vi accontentate di lavorare per il settore della comunicazione allora le chance (e le offerte) si moltiplicano. Se invece aspirate al tesserino, occorre modificare la strategia di "aggancio".
E’ raro che gli annunci di lavoro ricerchino redattori o collaboratori (retribuiti). Può accadere però che l’inserzione riguardi un progetto nuovo, in fase di lancio. E che vi prospettino una possibilità di pagamento futuro. A questo punto dovrete affidarvi al vostro istinto e decidere se conviene rischiare.
Esaminate con cura il sito internet (a patto che esista già), quanto vi sembra autorevole, ben curato nell’immagine, quanto i contenuti sono interessanti. E soprattutto verificate che la testata sia registrata al tribunale, altrimenti addio tesserino.
Se invece il progetto è proprio agli albori o la redazione non ha molta dimestichezza col web, cercate informazioni su chi è il direttore o l’ideatore del progetto editoriale. I motori di ricerca vi saranno d’aiuto e attraverso le tracce dei lavori passati potrete farvi un’idea del grado di affidabilità delle persone che contatterete.
Per il resto vale una regola generale, sperimentata sulla pelle: diffidate degli annunci che promettono l’iscrizione all’albo dei pubblicisti ma specificano che la collaborazione è gratuita. Come sapete, il tesserino può essere conseguito solo con una “giusta retribuzione”. E sarebbe anche ora di perdere l’abitudine di farsi sfruttare, data l’importanza del lavoro intellettuale che svolgiamo. Finché ci saranno persone disposte a lavorare gratis, la situazione non cambierà.
Il miglior modo per proporsi come collaboratore, stagista o redattore freelance rimane quello di andare a caccia delle testate e contattarle. E’ meglio scrivere direttamente al caporedattore, piuttosto che al direttore (nei giornali di un certo peso non è la persona preposta per la selezione del personale) o al generico indirizzo redazione_at_. La vostra e-mail, con cv allegato, rischierebbe di perdersi tra spam e comunicati stampa.
E poi rimane il buon vecchio telefono. Anche nell’era dei new media, per ottenere un posto di lavoro il contatto umano non è da sottovalutare. E potrebbe evitarvi continue visite ansiogene alla casella e-mail (vuota).
Un ultimo consiglio: monitorate i siti specializzati, di giornalismo, comunicazione, creatività. Spesso, come lo stesso Infocity, hanno un’area dedicata alle offerte/richieste di lavoro sia delle aziende che dei professionisti. In bocca al lupo!
(inserito il 15/05/2006)